28 aprile, giornata mondiale vittime amianto. Dichiarazioni on. CISINT

RIPORTIAMO LE DICHIARAZIONE DELL’ON. CISINT
Oggi, più che mai, il pensiero va ai nostri familiari, ai nostri amici, ai nostri concittadini che hanno vissuto in prima persona la tragedia silenziosa dell’amianto.
Una tragedia che ha segnato profondamente la nostra comunità, lasciando dietro di sé dolore, rabbia e troppe vite spezzate.
Nel 2024, nella nostra regione, si sono registrati altri 200 decessi: un dato purtroppo in linea con gli anni precedenti. A livello nazionale, superiamo i 7.000 morti l’anno.
Ma non sono solo numeri: sono volti, storie, famiglie.
Sono volti di padri — come il mio — che hanno lavorato duramente, inconsapevoli dei rischi, e che sono stati portati via troppo presto.
Oggi, purtroppo, si ammalano anche mogli e figli: i “nuovi esposti”, che hanno semplicemente respirato le fibre intrappolate nei vestiti da lavoro, nei teli, nei tessuti contaminati.
Monfalcone, con il suo cantiere, è uno dei simboli di questo dramma.
Ma anche il porto di Trieste, la Ferriera e le ferrovie sono luoghi di lavoro che si sono trasformati in luoghi di malattia.
Sappiamo, poi, bene come l’amianto sia stato largamente utilizzato anche nell’edilizia pubblica e privata.
Proprio per questo, da Sindaco, con le mie amministrazioni abbiamo costruito un modello positivo, investendo su bonifiche, ricerca e mappature di oltre 380 siti, rimuovendo tutte le situazioni pericolose dagli edifici pubblici, e sostenendo, insieme alla Regione, anche i privati nella dismissione degli impianti e delle strutture in Eternit.
Un modello concreto, che oggi rappresenta una buona pratica da esportare.
Ad oggi, a livello europeo, è indispensabile un vero gioco di squadra: servono interventi pilota efficaci e mirati, per supportare concretamente le amministrazioni locali e i cittadini nella mappatura e nello smaltimento dell’amianto.
Le discariche autorizzate sono ancora troppo poche, i costi di smaltimento restano elevati, e troppi bambini frequentano ancora scuole e strutture contenenti amianto.
È necessario anche un investimento più deciso in campo sanitario: occorrono più centri per la diagnosi precoce, l’accompagnamento sanitario e il supporto psicologico.
Sul piano nazionale, pur consapevoli che nessun risarcimento potrà mai colmare il dolore di una famiglia, sto lavorando insieme agli esponenti del mio partito al Governo e al vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, per la modifica del Decreto Amianto.
A nostro avviso, quelle risorse devono servire a sostenere chi ha pagato il prezzo più alto per anni di esposizione e le famiglie di chi non c’è più.
Infine, a livello locale, promuoverò come uno dei primi atti della nuova amministrazione l’adesione del Comune di Monfalcone alla rete “Sportello Amianto”, con cui collaboro anche a livello europeo.
Una rete associativa nazionale utile a fornire informazione, supporto e strumenti concreti agli enti locali impegnati nella lotta contro l’amianto.
Ciao mondo!