ASSIMPIDRO FVG: L’INCERTEZZA NORMATIVA SULLE PICCOLE DERIVAZIONI METTE A RISCHIO GLI INVESTIMENTI IN MONTAGNA

Allerta in Friuli Venezia Giulia per l’incertezza che grava sull’attività delle piccole derivazioni per la produzione di energia idroelettrica, generata dai punti interrogativi legati alla normativa di riferimento e dall’attesa che la Corte di giustizia della Ue stabilisca se anche per queste concessioni vi sia l’obbligo di gara. La conseguenza è che gli investimenti sono in frenata, impattando anche sullo sviluppo di territori periferici come quelli montani.
È il quadro che prefigura la presidente di AssImpIdro Fvg, Gianna Cimenti, alla guida di una realtà nata nel 2010, che oggi conta 48 iscritti e ricorda uno dei fondatori, Roberto Maier, a dieci anni dalla scomparsa. Una figura a tutti nota nel mondo dell’idroelettrico regionale. «La sua esperienza – sottolinea Cimenti – ha contribuito a guidare l’Associazione secondo una stella polare ben precisa: la difesa degli interessi della categoria, ma tentando sempre un dialogo costruttivo con il decisore politico, la Regione soprattutto, e con la pubblica amministrazione chiamata ad applicare le leggi».
Gli attuali associati a AssImpIdro Fvg sono per la maggior parte Pmi che assicurano centinaia di posti di lavoro e un impatto rilevante sul proprio territorio. «Proseguiamo la strada di un apporto costruttivo con le istituzioni – prosegue Cimenti -, ne è un esempio la proposta di legge nel 2024 al Consiglio regionale Fvg con l’obiettivo di regolare le procedure di rinnovo delle concessioni in scadenza, collegandole a investimenti da parte del concessionario, indirizzati a sostenere la transizione energetica nel territorio di riferimento».
Oggi, prosegue Cimenti, «la contrapposizione tra salvaguardia dell’ambiente e produzione idroelettrica è un retaggio del passato. I due interessi, entrambi di rilievo pubblico, devono coesistere in maniera armonica e proporzionata». L’auspicio, perciò, è che «il nostro Paese superi al più presto la situazione di incertezza normativa che limita gli investimenti, anche finalizzati al potenziamento e alla più efficiente gestione degli impianti esistenti per consentire al settore di riprendere a correre nell’interesse soprattutto di territori a rischio spopolamento come le aree montane».
Foto: Roberto Maier, tra i fondatori di Assimpidro e di cui ricorre in questi giorni il decennale della scomparsa.
Ciao mondo!