UIL FVG: DAZI NON SIANO SCUSA PER CONTINUARE COMPRIMERE IL LAVORO

“I dazi elevati contro l’Unione europea da parte degli Usa, e lo stato di incertezza che permane fino all’applicazione -il 9 aprile- della tariffa del 20%, sicuramente non aiutano la nostra economia. Non vorremmo però che i dazi fossero una nuova scusa per i datori di lavoro per negare e comprimere i diritti del lavoro”.
Così il segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn, ammonisce i settori produttivi che negli scorsi anni hanno beneficiato enormemente di un contesto internazionale favorevole agli affari, ma che continuano a non condividerne i benefici con lavoratrici e lavoratori.
“Stiamo parlando della Grande distribuzione organizzata, che da 20 anni vede i profitti in crescita, mentre comprime le condizioni di lavoratrici e lavoratori che non partecipano all’aumento dei margini”, spiega Zorn.
Così come il settore Alberghiero e in generale il turismo, continua il segretario UIL regionale, “dove si registrano margini in crescita costante, non si applica la Direttiva Bolkestein sulle concessioni balneari (con multe pagate dalla collettività), mentre alla forza lavoro, oltre una fisiologica precarietà, sono offerti salari bassi e si nega la contrattazione di secondo livello. O ancora l’Agroalimentare, che già gode di contributi, incentivi e agevolazioni che incidono per un terzo sul bilancio comunitario, mentre sul lato del lavoro si fa troppo poco nella lotta al sommerso, nero e caporalato. Non accettiamo scuse, dazi o non dazi: se ci sono margini di crescita e sostegni pubblici, ne deve beneficiare anche il lavoro”, conclude Zorn.
Ciao mondo!